Andata e Ritorno

La banda…
Cosa si può dire sulla banda “G. Verdi” di Fino Mornasco?
Mmmh…
Beh, io sono arrivata in banda la prima volta a dodici anni… dieci mesi di durissimo solfeggio e poi finalmente la gioia di avere uno strumento serio tra le mani... a scuola di “serio” avevo visto solo il pianoforte della prof. !
La prima volta sono entrata in banda grazie ad una mia compagna di classe... lei suonava il clarinetto e a volte lo portava a scuola nell’ora di musica… così ho voluto provare anch’io!
Non sono durata moltissimo per la verità…dopo poco tempo ho abbandonato la divisa per un’incontrollabile paura da palcoscenico... ero terrorizzata all’idea di suonare davanti alla gente… eppure mi piaceva un sacco suonare…ma la fobia mi faceva pietrificare tanto che ho deciso di consegnare il mio amato flauto traverso...

Finisce così la mia prima esperienza bandistica.

Passata una quindicina di anni, parlando con un mio collega, scopro che ha fatto l’iscrizione per essere membro della banda finese.

S T U P O R E

Beh, gli dissi che io avevo suonato in quella banda e bla, bla, bla…
Il suo desiderio era di imparare a suonare la tromba e la sua determinazione mi fece ricordare i tasti argentati e il dolce suono del mio flauto…(non nego le lacrimucce che mi scesero!)
Ovviamente lui mi chiese di tornare a fare parte della banda, a maggior ragione che ne ero stata membro!

T E N T A Z I O N E

Il mio problema consisteva nel tempo: non ne ho perché frequento le scuole serali… la scuola viene prima di tutto: ne va del mio futuro professionale!
Da qui la convinzione…
…”tanto puoi fare lezione di sabato pomeriggio!!!!!!!!”

I L L U M I N A Z I O N E

Decido che proprio torto non aveva…
Vado in sede col mio collega “per avere qualche informazione” e mi ritrovo a firmare l’iscrizione al gruppo musicale sopra citato.
Comincia così il mio iter di formazione.
Ci prendo gusto! Alla fine tutto questo mi piace moltissimo! Chissà perché me ne ero andata….
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dal solfeggio all’assegnazione dello strumento… già m’immaginavo il mio bel flauto! Invece mi sento dire che manca uno che suonasse il corno e che io ero predestinata a coprire il ruolo da cornista.

-_-“ … E come diavolo è fatto un corno???????????????

Benissimo, niente allarmismi! Mi istruiscono su come sia fatto un corno, mi appioppano sto ottone contorto e mi affidano ad un maestro che per tre lezioni mi insegna a fare le pernacchie…

S C O N C E R T O

Decido di non disarmarmi… vado avanti…finché…
Eh… finché…
… finché arriva la notizia che non avrei mai voluto sentire…
Ero stata arruolata per il concerto dedicato alla festa della mamma…

Ecco il Debutto (di nuovooooooooooooooooo!!!! PANICOPANICOPANICOPANICOPANICOPANICO)

Nooooooooooooooooooooo…per favoreeeee… non sono ancora prontaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Urla gettate al vento… mi ritrovo bella impacchettata nella divisa che è stata di qualcuno più valoroso di me, seduta (per fortuna non in prima fila) davanti a un pubblico entusiasta di sentire della musica suonata col cuore…perché è di cuore e gioia di suonare che si parla!!

Durante le prove per il concerto mi hanno sostenuto (e mi sostengono) tutti... chi più e chi meno, certo, ma il gruppo di cui si parla è fatto di persone legate da una passione comune, che è anche la mia… le crisi da palcoscenico le ho ancora, ma per pochi secondi.
Svaniscono pensando che alla fine: “Se sbagli non se ne accorge nessuno!” …e che se perdi il passo nelle marce: “Basta che guardi chi hai davanti!”.

Non credo che sia solo una “banda musicale”, credo che sia una “banda” nel senso di gruppo solidale gli uni con gli altri… una BANDA di AMICI…e spero di poter essere come loro...

Come sono entrato in banda

Per caso o quasi...

 

Era una notte buia e tempestosa, o forse solo buia, quando mio fratello mi convinse a partecipare ad una prova del corpo musicale finese. Avevo da poco smesso una brillante carriera di centro panchinaro nella squadra del paese e  siccome non facevo più attività fisica, mi proposero la “processione ad ostacoli” che presto vedremo anche alle olimpiadi...

 

Essendo piuttosto scettico volevo dare un’ occhiata alla compagnia ma appena entrato il maestro mi chiede “sai leggere la musica?” (non “salve” o “cosa fai qui?”), mi ritrovo a suonare i piatti accanto al nostro esperto cassista che mi dice una frase storica “se ti perdi segui me”. Trovo tutto molto divertente, non c’è nessun altro che suona i piatti e quindi sono titolare!! Tant’è vero che il maestro mi dice di trovarmi una giacca della mia misura perchè “sabato c’è il concerto”. Wow! ero già arruolato ma non sapevo se ero stato io a scegliere la banda o vice versa, sta di fatto che di lì a poco mi chiesero se mi andava di suonare il corno e fu proprio il maestro ad insegnarmelo, non un altro componente della banda, un onore a cui non ci si può sottrarre ed eccomi qui: son passati un po’ di anni eppure non si smette mai di migliorare e acquistare sicurezza.

 

Non è necessario ascoltare musica classica o di banda (basti pensare che io ascoltavo l’heavy metal o giù di lì) per entrarne a farci parte, il bello è la compagnia: la possibiltà di avere qualcosa in comune con gente di età diversa o ragazzi che non si conoscono se non di vista. E poi le cene sono un momento eccezionale di aggregazione, forse il motivo principale della mia permanenza ;-)

 

Giovanni