“Guarda quelli quanti sono!!!”
“Wow,questi hanno lo xilofono...le campane...perchè noi non abbiamo le campane??”
“Ma c’era il chack-chack nella penultima battuta?Una banda l’ha fatto con i legnetti,una con il rullante...perchè?”

Ed eccoci lassù,sul palco poche file dietro la giuria ad ascoltare le altre bande e a trepidare parlando per nascondere un pò la tensione agli amici che la vivono come te e con te.
A cercare improbabili errori nelle esecuzioni altrui perchè così “almeno non arriviamo ottavi”.
Di tempo ne avevamo anche troppo,la nostra solita fortuna aveva decretato che su otto bande partecipanti toccasse a noi l’onore di esibirci per ultimi...esattamente sei ore dopo la fine della sfilata della mattina.

Sfilata?Io la definisco sauna...un caldo che avrebbe fatto sudare un leone africano,una paura folle di sbagliare il passo,di inciampare rovinosamente.La folla ai lati che applaude e non si sa bene perchè ma si spera che sia perchè ti stai facendo onore.
Il sudore che ti entra negli occhi e nel naso ma tu non smetti di suonare perchè magari il tipo all’angolo che si soffia il naso è un giurato in incognito e chissà che figura faresti.

A distanza di cinque ore il sudore non era diminuito,anzi...a quello della sfilata della mattina si era aggiunto quello normale di una persona che in una torrida giornata estiva indossa camicia lunga e pantaloni pesantissimi nonchè cravatta (per fortuna niente giacca).
Quando ancora ci sono tre bande prima di noi il maestro ci chiama a raccolta per trovare un pò di concentrazione...usciamo dal teatro e ci mettiamo in disparte lontani dalla folla a scaldare gli strumenti (solo loro erano freddi).
Ci intoniamo.Troviamo la concentrazione e mettiamo da parte la stanchezza.

Ci crediamo,ma non lo ammetterebbe nessuno.
Torniamo in teatro,mancano ancora due bande.Andiamo nella stanza sopra il teatro per le ultime raccomandazioni,per prendere le cartellette con le parti,per definire l’ordine di ingresso nel teatro.

Tensione.

“Ragazzi,divertiamoci !!” : Consuelo ci da la carica.Ancora pochi minuti,ma il tempo si sa che è soggettivo...l’eternità al confronto deve durare molto di meno.
Tocca a noi...saliamo sul palcoscenico.Il palcoscenico è enorme,il teatro è enorme...ma era così grande anche prima??Tutta quella gente...sono tutti li per noi.
Il presentatore chiama il maestro....la banda si alza al colpo della cassa...ci sediamo.Suoniamo.

Il mio clarinetto fa squiiitz alla prima nota...bene,ho pagato la tensione,ora posso suonare come al solito.Il primo pezzo va via meno bene del solito,per dirla alla Dante ci stiamo cagando sotto e va bene così perchè il pezzo d’obbligo,”Baltimora”,è l’ultimo e non il primo..questo era “Condacum”,peccato ma nulla di irrimediabile.
Inizia il secondo pezzo,inizia il nostro concorso....Good Luck Piece...non so dire come lo abbiamo suonato,mi conforta il boato del pubblico che applaude con convinzione prima della chiusura del maestro.
Manca ora solo il terzo pezzo,quello che vale di più.

“Baltimora”...lo sappiamo a memoria,lo abbiamo cantato per Firenze mentre i giapponesi ci guardavano senza capire,sul pullman,in bagno...
Sono mesi che le trombe si sentono dire che il “paa-pa paa-pa” dell’inizio deve essere più swingato.
Sono mesi che i clarinetti si sentono dire che nel ritornello dopo l’introduzione devono chiamare le note senza spezzare la legatura.
Sono mesi che i flauti provano e riprovano le scalette di trentaduesimi.
Sono mesi che i timpani e i corni provano alla nausea le loro battute di solo.

Mesi condensati in cinque minuti di esibizione...abbiamo capito che stava andando bene dal sorriso di Consuelo,dall’applauso del pubblico.
Più dal primo che dal secondo,per la verità...non sapevamo quanto bene.

Una decina di minuti per ritrovare la pace dei sensi,sbottonare la camicia,togliere la cravatta,ascoltare l’ottima banda di Scandicci,e poi le premiazioni.
I presidenti salgono sul palco a prendere attestato di partecipazione e trofeo annesso,dono dell’ANBIMA Toscana.
”Così se va male abbiamo lo stesso qualcosa da portare a casa”.
Ci sono i premi “speciali” per la banda più numerosa,la banda col musicante più giovane,la banda con quello più vecchio,la banda con più donne,Consuelo....oh ma Consuelo è il nostro maestro!!!
Urliamo la nostro gioia,per noi lei merita quello e molto di più non solo per le indubbie doti musicali ma anche per quelle umane.
Premio per la sfilata,non vinciamo noi...”chissà se avessimo avuto le majorettes”,è il commento di qualcuno.
Terza classificata : la banda di Ronciglione. Seconda classificata : la banda di FINO MORNASCO!!! Silenzio per due secondi,per capire che il tipo sul palco non aveva fatto una battuta.

Non credo di aver mai fatto uno scatto simile,verso il palco dove il nostro presidente e il nosto maestro venivano premiati.
Ci siamo trovati tutti lì,ad abbracciarci e urlare , a salutare Consuelo,a mostrare a tutti la nostra gioia,a iniziare i festeggiamenti che sono poi continuati sul pullman fino a quando la stanchezza non ci ha vinti.

Esperienza magnifica,forse irripetibile per come l’abbiamo vissuta,per l’entusiasmo che ci ha donato,per le energie che ci abbiamo messo.

I ringraziamenti vanno a chi ha creduto in noi e ci ha iscritti al concorso,al maestro che ci ha sopportati con pazienza durante le prove,a chi ci ha accompagnati con affetto e simpatia da Fino Mornasco,a chi ci ha fatto le foto,all’organizzazione del concorso che non essendo formata da dei del tuono non ha potuto far nulla contro il caldo ma per il resto è stata bravissima.
Personalmente ringrazio di cuore Andrea e Marco perchè non deve essere stato divertente preparare le partiture,distribuirle ai musicanti e alla giuria , ed Anna che è impazzita dietro le divise e le richieste assurde che le abbiamo fatto.
Senza il loro sforzi non sarebbe andata così bene.

Cristian